🇪🇬 EGITTO e le Piramidi


7 Dicembre 2018



Da anni sognavo di visitare uno dei luoghi più famosi del mondo e della storia: le piramidi d'Egitto.
Approfittando quindi del ponte dell'Immacolata e di un'ottima offerta della compagnia aerea Air Italy decido di partire per un mordi e fuggi.
Non è mi è mai piaciuta l'idea della vacanza nei villaggi turistici di Sharm-el-Sheik o Marsa Alam, anzi mi sbaglierò, ma trovo davvero riduttivo trascorrere una settimana in un luogo così ricco di storia per ''rinchiudersi'' in un villaggio, senza vivere la vera essenza di questo paese. 
È il 6 dicembre, mi trovo all'aeroporto di Milano Malpensa, pronto a partire con il volo delle 23.55. Fortunatamente, mi è stato assegnato il posto vicino al finestrino, che mi permette di poter vedere il panorama dall'alto.
Atterro alle 4.30 del mattino e, dopo aver ottenuto facilmente il visto d'ingresso, esco del terminal 1, dove dovrebbero attendermi i parenti di Said, un ragazzo egiziano che lavora in Italia con mio fratello, la cui famiglia è stata così gentile da ospitarmi nonostante io sia un per loro un perfetto sconosciuto.
Secondo il mio programma, sarà Migawri, il fratello di Said, a darmi il benvenuto in Egitto, ma m
entre sono alla sua ricerca, vengo più volte ''importunato'' da tassisti abusivi e non, pronti a vendermi un passaggio verso una meta, che al momento ancora non conosco.
Finalmente arriva Migawri, insieme alla moglie di Said e ad un altro signore che ci farà da autista per tutta la durata del viaggio.
Dopo essermi presentato, offro loro un panettone che ho preso poco prima della partenza, come gesto di ringraziamento per l'ospitalità, e dalla loro risposta intendo subito che nessuno parla nemmeno una parola di italiano o di inglese , ma solo arabo.
Saliamo in auto e ci dirigiamo fuori dal Cairo, percorrendo circa una cinquantina di chilometri fino a raggiungere la località di Kafr Mit Suhal.
La famiglia di Said vive proprio qui, in una casa piuttosto spartana, ma comunque accogliente. Non ci sono piastrelle e la  pavimentazione in cemento è ricoperta da tappeti.
Mi viene indicata quella che sarà la mia stanza: il letto è grande ma non noto alcun riscaldamento e per essere in Egitto, sinceramente pensavo facesse molto più caldo.
Dopo un breve riposo (durante il volo non ho chiuso occhio), vengo richiamato per fare colazione.
Una delle cose più belle di questa esperienza, è sicuramente vedere come mangiare per questo popolo,  sia un vero e proprio rito culturale.

Dopo aver steso un lungo tappeto nell'atrio, ci sediamo tutti in cerchio per terra ed al centro viene posizionato un grosso vassoio in alluminio, all'interno del quale vengo man mano portate delle ciotole contenenti vari prodotti: sottaceti, falafel, pomodori ed un qualcosa che chiamano ful (che poi scopro essere semplicemente fagioli), il tutto contornato da diverse pagnotte di pane arabo. Tutto questo insieme di pietanze viene chiamato Meze e fa appunto parte della tradizione egiziana così come di altri paesi del Maghreb. Infine mi viene servito un ottimo tè caldo e del Nescafè che chissà perché, qui sembra tanto popolare, molto più del classico caffè arabica.
Successivamente faccio un giro per le campagne nei dintorni assieme a Mahmoud, che presumo sia un amico di famiglia, mi mostra un pò la zona e mi presenta ad alcuni paesani, non mi sono ovviamente chiare le loro conversazioni, ma quando mi indica introducendomi ai locali, riesco a distinguere solo Italia e Mohammed Salah (nome di un famoso calciatore).
Torniamo a casa e ad attenderci c'è il nostro autista (che scopro poi chiamarsi anche lui Said), pronto a portarci verso il Cairo e le piramidi.
Finalmente passiamo per il Cairo e l'impatto con il traffico di questa città è davvero assurdo, più volte temo di vedere pedoni finire sotto le auto in transito, sembrano quasi non esserci regole, le strade sono molto polverose e l'inquinamento è a livelli impressionanti.
Percorriamo quella che immagino sia una specie di circonvallazione e da lontano inizio ad intravedere le piramidi, chissà perché ma quando mi avvicino ad un luogo che desidero tanto vedere, devo dire di provare una certa emozione.
Ed eccole lì le Piramidi finalmente le vedo davanti a me e non vedo l'ora di accedere alla necropoli di Giza. Quando ci avviciniamo alla biglietteria, vengo invitato a restare indietro, capirò poi che esiste un prezzo d'ingresso per i locali ed uno per i turisti stranieri.
La visita comincia dalla Piramide di Cheope, la più grande e antica, nonché una delle sette meraviglie del mondo antico.
Dopo averla ammirata da fuori, mi faccio convincere ad entrare per vistarla internamente, pentendomene un po', appena dopo l'ingresso.
E' chiaro non tutti possono dire di aver visitato una piramide dall'interno, ma ve lo sconsiglio se pensate anche solo minimamente di essere un minimo claustrofobici.
Interno della Piramide
Una volta dentro infatti, mi ritrovo a percorrere una serie di scalini in un corridoio molto stretto e buio, in cui è necessario rannicchiarsi per avanzare, in più si aggiunge un caldo soffocante.
Quando finalmente raggiungo la fine del percorso, mi ritrovo nella camera del Re,  e resto un pò deluso del fatto che tanta fatica sia valsa solo la visita di una stanza quasi totalmente buia. 
Completiamo la visita delle altre due piramidi, ovvero Chefren e Micerino solo da fuori e ci spostiamo in carrozza all'interno di quella che in realtà è un antica necropoli. In tutto ciò mi chiedo come poter vedere la Sfinge dato che durante i vari spostamenti all'interno del sito, ne intravediamo solo una parte. Per poterla osservare bene torniamo verso l'auto e ci spostiamo con la stessa, scoprendo così che per visitarla è necessario accedere da un altro ingresso e con un altro biglietto. Arriviamo così davanti alla biglietteria con Said che discute  con un addetto, probabilmente sul costo eccessivo del biglietto e sentendomi un po' in imbarazzo per la situazione lo faccio desistere e mi limito a scattare qualche foto da lontano, dato che comunque la stessa è assolutamente bene visibile dall'ingresso.
Io e la famiglia di Said alle Piramidi


 










continua...

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