🇯🇴 GIORDANIA


AMMAN, 14 Marzo 2019

La giornata inizia davvero presto, dato che la sveglia suona addirittura alle 2.20 del mattino, poiché alle 3.00 dovrò prendere il bus da Milano per raggiungere l'aeroporto di Bergamo.
Dopo un volo durato quasi 4 ore, atterro ad Amman alle 10.40 locali (le 9.40 in Italia).
Al mio arrivo devo richiedere il visto turistico d'ingresso, che ottengo al costo di circa 40€, direttamente al controllo passaporti. Noto come invece molti turisti dispongano del Jordan Pass, ovvero una carta che, oltre ad evitare di richiedere il visto, comprende anche l'ingresso ad alcuni siti, ma restando davvero pochi giorni e facendo due calcoli ho verificato che in realtà a me non conviene.
Una volta passati i controlli, mi trovo ufficialmente sul territorio giordano e come prima cosa, controllo sul mio smartphone se c'è un Uber disponibile. 
Per fortuna l'aeroporto dispone di Wi-Fi gratuito e solo dopo vari tentativi a vuoto, capisco che gli autisti raccolgono i passeggeri esclusivamente al piano inferiore, che corrisponde a quello delle partenze e che ovviamente non è quello in cui mi trovo io.
Scendo le scale e finalmente trovo la vettura di Uber ad attendermi, sorprendentemente si tratta di un'auto ibrida, una Ford C-Max, che per soli 15 € mi conduce all'Arab Tower Hotel, in pieno centro ad Amman.
Una volta giunto in città vengo accolto da una pioggia incessante e vista anche vista l'ora, decido di rifocillarmi, ovviamente con del cibo tipico.
Mi era stato segnalato un ristorante a pochi metri di distanza dal mio alloggio, si chiama Hashem e non delude affatto le mie aspettative: quando mi siedo chiedo un menù ma mi viene detto che non c'è una lista. Il ristorante è vegetariano e servono principalmente hummus e falafel, ne chiedo un piatto con del pane arabo ed un tè tradizionale.
Il pranzo mi costa qualcosa come 3 o 4 € e pagando lascio una piccola mancia.
Mi riposo per circa una mezz'ora e nel frattempo smette di piovere: ne approfitto così per visitare la Cittadella di Amman, un sito archeologico che domina la città dall'alto.
Per raggiungere la Cittadella è necessario percorrere a piedi una salita piuttosto impegnativa, ma man mano che salgo è sempre più visibile il panorama della città che da qui appare come un grosso presepe.
Panorama di AMMAN
L'ingresso alla Cittadella costa circa 3€ ed offre un ottimo punto panoramico, oltre ad includere la visita ad un museo che si trova all'interno del complesso. La visita a quest'ultimo si rivelerà in realtà un modo per ripararmi dalla pioggia che dopo essersi placata torna in maniera decisa.
In realtà Amman mi sembra un pò tutta uguale e non ho ben pianificato altro da visitare in quanto l'ho considerata una semplice tappa intermedia prima della visita ben più importante al sito di Petra.

Cittadella di AMMAN



PETRA, 15 Marzo 2019

Il gran giorno è arrivato, oggi visiterò una delle 7 meraviglie del mondo: Petra, il mio vero grande  obiettivo di questo viaggio.
Ho prenotato un trasfert con l'hotel al costo di 100 dinari giordani (circa 130 €), può sembrare una gran cifra ma Petra dista più di 200 km  e le escursioni guidate difficilmente si trovano a meno di 350 €.

Dopo la partenza alle 9.00 con tanto di breve sosta presso un'area di servizio, arrivo attorno alle 11.30 col mio autista a Wadi Musa, la città all'interno della quale si trova il famosissimo sito. Questi, mi indica l'ingresso e poi si ferma in un parcheggio dicendomi che sarà il nostro luogo di ritrovo per le ore 17.00 circa. 
Entrare a Petra costa 50 dinari (circa 60 €) e prevede un percorso di oltre 8 km a piedi e dato che vi è un solo accesso mi toccherà rifarli a ritroso, tutto ciò potrebbe sembrare pesante, ma io lo trovo semplicemente stimolante nonché entusiasmante.
Dopo aver fatto il biglietto d'ingresso è possibile ritirare una mappa (disponibile anche in italiano) con l'itinerario e le tappe intermedie del percorso. Purtoppo noto subito alcune cose mi colpiscono negativamente: venditori ambulanti minorenni e uomini che propongono il percorso su carrozze trainate da animali sfruttati.
Proseguo addentrandomi nel Siq che viene chiamato anche Canyon, una gola stretta lunga circa un chilometro, davvero molto suggestiva.
Al termine dello stesso si palesa l’immagine più bella di Petra: Al Khazneh (the Treasury), ovvero una facciata alta 40 metri decorata con capitelli corinzi. 
Rimango incantato da tanta bellezza, avevo sentito dire che era una vera e propria meraviglia ma è davvero indescrivibile quanto lo sia dal vivo, davvero sbalorditivo. 
The Treasury
Resto qualche minuto a fissare quest'immagine e scatto qualche foto, alcune non riesco nemmeno a capire come stiano venendo, visto il sole puntato in faccia.
                                               
Da questo punto partono anche dei percorsi alternativi, ma decido di riprendere il cammino restando sul Main Trail, ovvero quello principale.
Raggiungo il Teatro Nabateo, costruito circa 2000 anni fa ed unico teatro al mondo scolpito nella roccia.
Poco prima di pranzo mi ritrovo a percorrere da prima la Strada delle Colonne per poi ammirare il Grande Tempio, il monumento archeologico più grande di Petra a cui si accede tramite una scalinata.
Sono ormai le 14 e ho già percorso ben più di 5 km sotto al sole, quando finalmente mi siedo a tavola. I ristoranti sono due e si trovano poco oltre  metà percorso. Entrambi offrono un pranzo a buffet a prezzo fisso e come bevanda decido di provare quella che sembra inizialmente una birra, ma in realtà si rivela una bevanda analcolica.
Dopo essermi rifocillato per bene, riprendo nuovamente il cammino andando dritto verso la parte finale.
L'obiettivo è Al Deir, chiamato in italiano il Monastero, ovvero l'attrazione più difficile da raggiungere di tutto il sito, questo perché l'ultimo tratto da percorrere è abbastanza tortuoso e faticoso essendo totalmente in salita.
Solo all'ultimo difatti mi accorgo del perché sulla mappa l'ultima parte sia tratteggiata.
Dopo circa dieci minuti di faticosa salita a piedi, in cui ho chiesto più volte ai passanti quanto mancasse, finalmente scorgo il Monastero, una struttura alta poco meno di 50 metri e larga altrettanti.
Non me lo sarei potuto mai perdonare di arrivare fino a Petra, senza vedere uno dei suoi simboli autentici e devo dire ne è davvero valsa la pena.
Mi godo per qualche minuto la mia piccola impresa di esser giunto fin qui, un pò come se avessi raggiunto la vetta di una montagna, ma mi aspetta tutto il percorso all'inverso.
Con un passo più spedito mi percorro nuovamente il Main Trail fermandomi nuovamente nei pressi del Treasury, stavolta la mancanza di luce diretta del sole, mi permette di scattare delle foto più "pulite" tra cui la foto di copertina di questo articolo che mi ha scattato una giovane ragazza italiana, in vacanza con la famiglia.
Poco oltre le 17.00 raggiungo l'autista che mi stava aspettando al punto concordato e la sera rientriamo con calma ad Amman.
Nonostante la stanchezza accumulata, la sera sono comunque uscito per scattare qualche foto notturna di Amman, che come detto dall'alto sembra quasi un grosso presepe. Ne approfitto inoltre per assaggiare una buonissima Shawerma che non è nient'altro che il nome con cui qui chiamano il Kebab (costo 70 centesimi) e un particolare gelato che si chiama Booza. Questo gelato ha la particolarità di essere molto gommoso per via di una resina vegetale di cui è composto, caratteristica che permette allo stesso anche di non sciogliersi.




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