🇬🇪 TBILISI, GEORGIA

8 Novembre 2019

Fino a pochi mesi fa la Georgia non era nemmeno inserita nella mia ipotetica lista di paesi del mondo da visitare (almeno nel breve periodo).
Dopo aver visto però, che Ryanair ha ufficializzato Tbilisi da Novembre, come nuova rotta, ho deciso di prenotare, pagando solo 66 € A/R.

Decollo da Bergamo alle 15.00 ed atterro  alle ore 22.20 locali, dopo un tranquillo volo di ben 4 ore, il fuso orario è di +3 ore rispetto all'Italia.
Essendo seduto al posto finestrino, noto con curiosità, come il nostro Boeing 737 sia stato letteralmente innaffiato, appena dopo l'atterraggio. Scopro successivamente che questa pratica viene definita in gergo ''battesimo dell'acqua'', molto comune al primo volo di una nuova tratta.
A conferma di ciò, dopo aver passato celermente il controllo passaporti, mi ritrovo una delegazione ad attendere noi passeggeri ed offrirci una torta con scritto ''Ryanair in Georgia'', del vino, dolci e formaggi locali.
TORTA RYANAIR
Non mi trattengo molto, dato che sono ormai le 23 ed opto per raggiungere in taxi l'hotel Downtown Tbilisi, che come si può intuire dal nome, si trova in pieno centro.
Prima di andare a dormire, controllo su una mappa che ho preso in aeroporto i luoghi da visitare e decido di prenotare un ''free walking tour'' della città che inizierà domani alle 11.00. 


9 Novembre 2019


Complici le tre ore di fuso orario che ritardano il mio sonno, mi sveglio piuttosto tardi. 

Attorno alle 10.30 mi reco verso Liberty Square, per prendere la metropolitana, come in Russia anche qua le fermate sono molto profonde, ma non sono belle come quelle moscovite. Devo fare una sola fermata, ma per accedere al servizio è prima necessario acquistare una card che costa 2 Lari (circa 0,60 ), mentre la corsa singola costa solo 0,50 Lari (0,15 €).
Una volta uscito dalla fermata RUSTAVELI, riconosco subito la guida che ha in mano un ombrello viola: si chiama curiosamente Georgie.
Poco dopo le 11 inizia il nostro tour della città, oltre a me c'è solamente un'altra persona: una ragazza proveniente dalla Malesia.
SELFIE CON GEORGIE E LA TURISTA MALESE
Il tour risulta molto interessante, Tbilisi è una città che si può girare tranquillamente a piedi e scopro cose di cui non ero a conoscenza, come il fatto che si tratti di una città multiculturale, che abbia una comunità ebraica, una sinagoga e che sia stato uno dei pochi paesi al mondo in cui gli ebrei non sono stati perseguitati. 
KHACHAPURI
Dopo aver visto il palazzo del governo, la via principale della città e nuovamente Liberty Square, ci imbattiamo nella statua di Kartlis Deda. Questa statua rappresenta una donna che accoglie i visitatori del paese, reggendo una spada e una coppa di vino: la prima è per gli invasori, la seconda per chi viene in pace.
Il giro della città si conclude presso le terme sulfuree, dove Georgie ci chiede quale altra città al mondo possa vantare una cascata in pieno centro se non Tbilisi.
Sono ormai le 14 quando il tour si conclude e mi reco al ristorante Machakhela, dove ordino il Khachapuri, una sorta di calzone ripieno di formaggio ed uovo, piatto simbolo della nazione, tanto da ritrovarlo come souvenir sottoforma di calamita.
Dopo pranzo, attraverso il fiume Kura e prendo la funivia che mi porta a Narikala, la parte alta della città. 
Si può salire a bordo utilizzando la card della metro, ma la corsa a/r costa 5 Lari. 
Dopo aver ammirato il panorama cittadino ed assaggiato il curioso gelato al vino, riscendo per una passeggiata tra i negozi del centro e verso le 17 rientro in hotel.
Dopo il tramonto esco nuovamente e noto come la zona del mio albergo, pur essendo in pieno centro, sia in realtà molto poco illuminata.
PONTE DELLA PACE
Mi incammino lungo il fiume fino a raggiungere il bellissimo Ponte della Pace, inaugurato nel 2010 ed opera dell'architetto italiano Michele De Lucchi.
Impossibile non notare come siano numerosi i casinò presenti in città, questo perchè, come mi ha spiegato oggi Georgie, nei paesi confinanti il gioco d'azzardo è vietato e di fatto rende Tbilisi un pò la Las Vegas del Middle East.
KHINKALI 
Per cena decido di provare l'altro piatto tipico georgiano, i khinkali, ovvero dei ravioli giganti, e dato che oggi sempre Georgie aveva detto che i migliori in assoluto li servono al ristorante Pasanauri, non perdo occasione per testarlo di persona.
In realtà sia i khinkali che il kachapuri li avevo già provati a Mosca, dato che è piena di ristoranti georgiani.
Ciò che mi risulta difficile è capire come mangiare questi ''ravioloni'', dato che sono davvero grossi e tagliandoli col coltello perdono consistenza e sapore. Provo così a prenderli con la mano, scoprendo poi che in realtà è il modo corretto, in quanto il gambo che possiedono serve appunto per afferarli.


10 Novembre 2019


Dopo una rapida colazione, mi reco a piedi a Vilnius Square, dove si trova la stazione della funicolare, peccato che per raggiungere la stessa, debba comunque percorrere diverse centinaia di metri in salita.

In cima si trova il Mtatsminda Park, un grosso parco divertimenti, che giro in pochi minuti, in quanto luogo adatto per lo più per bambini.
Passo il resto della giornata passeggiando per le vie del centro e recandomi nei luoghi che non sono riuscito a visitare ieri, come l'Hard Rock Cafè e l'Hotel Biltmore, un albergo di lusso sito all'interno di un moderno grattacielo ma con la hall all'interno di un edificio storico. 
E' molto bello anche addentrarsi per i sottopassi, alcuni di essi sono pieni di negozietti che vendono souvenir , mentre in altri è possibile ammirare veri e propri capolavori della street art locale.
Verso l'ora di pranzo, faccio un salto al centro commerciale Galleria, nei dintorni di Liberty Square.
Mi colpisce un ristorante orientale che si chiama Chaikhana Bazar, qui servono cucina locale ma anche piatti tipici mediorientali come hummus e falafel, opto per ordinare il PKHALI, ovvero delle polpettine verdi di spinaci, che mi vengono servite con del melograno e del pane di origine armena che si chiama LAVASH.
Il pomeriggio vola velocemente, giro senza una meta predefinita ma semplicemente addentrandomi a caso per le vie cittadine, mi capita così di ritrovarmi per caso nel quartiere ebraico e di imbattermi in ragazzi che mi propongono insistentemente escursioni in battello. Ciò che non manca davvero mai sono cantine di vini locali e negozi che espongono il Churchela, il dolce tipico georgiano prodotto con succo d'uva e noci, che è impossibile non notare.
Quando sono ormai le 19.00 decido di prendere il bus in direzione aeroporto, il mio volo di ritorno parte alle 23.00 ma, dato il fuso orario atterrerò verso mezzanotte.

In conclusione, posso dire che Tbilisi non è certo dietro l'angolo, ma due giorni possono bastare per esplorarla.

Può sembrare assurdo fare quattro ore di volo per una toccata e fuga come questa, ma ho notato come molti passeggeri del volo di ritorno fossero gli stessi dell'andata, questo significa che l'avvento del volo low cost sta portando molti come me a viaggiare di più ma per meno tempo.


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