DUBLINO 🇮🇪

24 gennaio 2020

Se non fosse per Ryanair, probabilmente non sarei mai riuscito a visitare così tanti luoghi in Europa e nel bacino del Mediterraneo, ma ancora non ero stato nella nazione di provenienza di questa compagnia aerea, ovvero l'Irlanda.

Finalmente trovo la giusta offerta per un weekend a Dublino: 45  andata e ritorno.
Il volo d'andata parte alle 21.35 da Bergamo e atterra dopo poco più di due ore, alle 22.45 locali.
All'arrivo io e la mia amica Manuela, optiamo per raggiungere il centro città con l'Airlink, ovvero un bus a due piani che collega l'aeroporto con la città. Esistono due percorsi, la nostra linea è la 747 che ci lascia poco distanti da Temple Bar. 
Il biglietto costa 12 A/R e si può fare comodamente alle macchinette dell'aeroporto.
E' molto tardi, ma prima di raggiungere il nostro alloggio notiamo la bella chiesa di Christchurch.
L'hotel presso il quale pernottiamo si chiama Aloft, è un 4 stelle che paghiamo solamente 25 € a notte, grazie alla prenotazione effettuata dalla mia amica Chiara, che alloggia nella stessa struttura ed è arriva qualche ora prima da Roma.
Curiosamente la reception della struttura non è al piano terra, ma al settimo piano, mentre la stanza si trova al quinto.
E' ormai mezzanotte inoltrata quando saliamo in camera, pertanto non ci resta che riposare ed andare a dormire.


25 gennaio 2020


Dopo aver lasciato l'albergo verso le 8.30, andiamo a fare colazione nello Starbucks più vicino, dove mangio un ottimo muffin al blueberry. 

Il nostro giro della città inizia dalla Cattedrale di San Patrizio (St Patrick) simbolo della chiesa anglicana, l'ingresso è a pagamento (8 €)  ma merita assolutamente una visita.
Successivamente ci spostiamo verso il castello di Dublino che osserviamo solo da fuori, ma sinceramente non è nulla di eccezionale.
Passiamo l'edificio della City Hall, ovvero il municipio e percorrendo Dame Street, raggiungiamo il famoso Trinity College.
NOI DAVANTI ALLA SFERA DI POMODORO
Poco prima però, colpisce la nostra attenzione una stradina, in cui notiamo come molte persone stiano fotografando un qualcosa che scopriamo essere la famosa statua di Molly Malone.

Molly Malone ha un volto ben definito, ma in realtà rappresenta una donna leggendaria, che di giorno lavorava come pescivendola e di notte era dedita a facili costumi. 
In ogni caso, porta fortuna toccarle il seno e così faccio.
Torniamo verso Trinity College, dove all'interno di uno dei cortili è presente una sfera in bronzo, opera dello scultore Arnaldo Pomodoro, di cui avevo già visto una copia a Città del Vaticano.
La visita all'interno di questo complesso universitario si conclude con l'ingresso alla biblioteca.
E' necessario mettersi in coda per circa mezzora, e ovviamente pagare il biglietto che costa una decina di euro.
BIBLIOTECA DI TRINITY COLLEGE
Salendo una rampa di scale ci si trova di fronte ad una sala buia ma molto bella, lunga una 60ina di metri con circa 200 mila libri, tra cui spicca il Book of Kells, talmente prezioso da essere custodito in una teca di vetro.
Dopo aver camminato per tutta la mattinata, scegliamo di tornare nei pressi della statua di Molly Malone, per pranzare al O'Neill's Pub con un piatto di carne irlandese accompagnato da una pinta di Guinness.

Nel primo pomeriggio, percorriamo Grafton Street, che è praticamente la via dei negozi, fermandoci in un paio di gift shop per comprare dei souvenir.

Ad un certo punto svoltiamo in una delle traverse, ovvero Anne's Lane, una via piuttosto stretta ma molto caratteristica, visti i numerosi ombrelli colorati appesi.
ANNE'S LANE
Riprendiamo Grafton Street fino a raggiungere  St Stephen's Green, un parco molto ben curato, con tanto di laghetto e popolato da gabbiani e scoiattoli.
Dublino dispone di due linee principali di tram, denominati LUAS, ed una delle fermate principali è proprio all'ingresso del parco.
Nonostante ciò, la città si può girare tranquillamente a piedi, tanto che in poco più di un quarto d'ora rientriamo verso l'hotel.
Attorno alle ore 16.30 ci incamminiamo in direzione Guinness Storehouse, ovvero la fabbrica della birra più famosa d'Irlanda. Il biglietto d'ingresso costa 25 € in loco , ma prenotando online su www.guinness-storehouse.com scende a 19,50 €.
Arrivati davanti alla struttura, notiamo subito molta coda all'ingresso, ma esiste ovviamente una fila a parte per chi, come noi è munito di prenotazione online.
Una volta entrati, è necessario digitare un codice presente sul voucher ricevuto via e-mail, alle apposite macchinette, che emettono il biglietto d'ingresso vero e proprio.
Il tour della fabbrica non è guidato, o meglio non c'è una persona che vi spiega la storia di questo prodotto, ma va seguito un percorso, durante il quale non mancano spiegazioni scritte sulla storia di come nasce la Guinness e del suo processo di creazione.
Ci sono due momenti di degustazione: un piccolo assaggio a circa metà percorso e verso la fine, quando dovrete spillarvi la vostra birra.
Il tutto si conclude con la salita al Gravity Bar, una struttura circolare dove poter ammirare Dublino dall'alto attraverso le vetrate, gustando non solo la classica stout, ma anche altri tipi di birre.
Questa visita vi porterà via almeno, un paio d'ore ma se siete curiosi e amanti della birra, consiglio vivamente l'esperienza.
Dopo aver cenato con un piatto a base di Fish & Chips al ristorante Tenters Gastropub, sito all'interno del nostro hotel, siamo finalmente usciti verso le ore 23, in zona Temple Bar.
Chi non è mai stato a Dublino , tende ad associare questo nome ad un pub (The Temple Bar appunto), ma esiste un'intera zona della città che si chiama così, dove si concentra la vita notturna locale.
Entriamo al The Temple Bar ma la calca presente all'interno ci impedisce di riuscire a ordinare e consumare qualcosa.
Passiamo un paio d'isolati e riusciamo ad entrare al pub Oliver St. John Gogartys, dove provo una birra chiara irlandese e ci regalano una coppola (su nostra richiesta). 
Ad un certo punto il locale si riempie parecchio e si esibisce un gruppo con della musica locale e balli irlandesi.
Ero curioso di vedere coi miei occhi se davvero gli irlandesi sono così estroversi come mi è stato detto più volte, vivendo un'atmosfera tipica come questa. In effetti ci si avvicina gente di tutte le età, chiedendo da dove proveniamo e se ci piace Dublino, ma noto anche come molte persone più che estroverse siano più che altro ubriache e noto anche gente accasciata ai alti della strada e ragazze che non si reggono in piedi, sorrette dalle amiche.


26 Gennaio 2020


Ci svegliamo piuttosto tardi oggi e dopo una breve colazione, ci incamminiamo verso la parte di città che non abbiamo ancora esplorato. 

Per prima vediamo Christchurch, che è l'altra cattedrale di Dublino, ma ci limitiamo ad una visita esterna in quanto l'ingresso è a pagamento, poi passeggiamo per l'Essex Quay, ovvero il lungofiume. 
Passiamo il caratteristico ponte Ha'Penny Bridge, visto già la sera prima tornando da Temple Bar e arriviamo fino a O'Connell Bridge. Attraversiamo quindi il fiume Liffey e ci troviamo su O'Connell Street, una via molto frequentata, al centro del quale si trova the Spire, un moderno monumento che appare come un lungo obelisco d'acciaio, alto ben 120 metri.
All'angolo con N Earl Street notiamo la statua di James Joyce, famoso poeta e drammaturgo irlandese. 
Passiamo per Pannell St , via piena di ristoranti etnici e per Capell St, via decorata con lanterne rosse in onore del capodanno cinese, difatti queste due vie rappresentano quella che può essere definitiva Chinatown.
Pranziamo infine al Beef & Lobster, gustando un buonissimo controfiletto di Angus Irlandese, ovviamente al sangue.
In seguito recuperiamo i bagagli in hotel, e a metà pomeriggio ci dirigiamo verso l'aeroporto, sempre tramite l'Airlink.




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