🇺🇸 CHICAGO (rischiando di non tornare)

20 Marzo 2018

Mi trovo a New York da alcuni giorni, ma ho programmato una breve visita a Chicago, per conoscere la terza città più popolosa degli Stati Uniti. 
Ho prenotato mesi fa il biglietto aereo, pagando il volo d'andata solo 30$. 
Se pensate che New York e Chicago siano vicine, sappiate che il volo da La Guardia dura ben 2 ore e 40 minuti, praticamente come da Roma a Londra.
Sono ovviamente seduto al posto finestrino e già dalla partenza non posso non notare lo skyline di Manhattan che si può vedere dalla pista dell'aeroporto.
Poco dopo il decollo sorvoliamo la grande mela, e la vista è a dir poco spettacolare, ma lo sarà anche prima dell'atterraggio quando vedrò l'immensità del lago Michigan.
Atterro alle 10.40 all'aeroporto di Chicago O'Hare ed alle 11.00 sono già sulla metro.
La comodissima Blue Line permette di raggiungere il centro città dall'aeroporto, senza alcun interscambio.
La maggior parte delle linee della metropolitana di Chicago viaggia in superficie attraverso una serie di sopraelevate che si concentrano nel Loop (il centro città).
Scendo alla fermata La Salle e ricevo subito il freddo benvenuto di "Windy City". 
In cinque minuti raggiungo la mia sistemazione, ovvero l'ostello HI Chicago. Dovendo restare solo una notte, ho preferito una soluzione comoda (come posizione) ed economica, visto anche il fatto che viaggiando low cost porto dietro solo uno zaino.
Dopo essermi sistemato, è già ora di pranzo ed una buona occasione per testare il cibo locale.
Il piatto tipico di Chicago per eccellenza è la Deep-dish pizza, ovvero una pizza in teglia dai bordi alti, ripiena di mozzarella e ricoperta di salsa.
In città la si trova ovunque, ma ho avuto modo di testarla presso un ristorante della catena Giordano's.
Deep-dish pizza

Volete sapere com'è? Diciamo semplicemente che potevano chiamarla con un altro nome che non fosse pizza, ma l'ho trovata comunque molto buona.
Appena dopo pranzo mi basta attraversare l'isolato e mi trovo subito alla Willis Tower, che con i suoi 108 piani è il grattacielo più elevato della città.
L'edificio fino al 1998 è stato addirittura il più alto del mondo, ma era noto come Sears Tower. Online è possibile acquistare il biglietto per visitare lo Skydeck da cui  ammirare il panorama di Chicago.
La visita inizia con la salita in ascensore fino al 103esimo piano. L'ascesa è molto rapida (circa 1 minuto) e durante la stessa si spengono le luci per mostrare su uno schermo l'altezza raggiunta man mano, comparata con alcune delle costruzioni più elevate del mondo.
Raggiunto finalmente lo Skydeck è possibile non solo ammirare il panorama cittadino, ma anche accedere ad una sorta di glass floor, ovvero una balconata completamente vetrata che sporge esternamente, da cui è possibile vedere il vuoto sotto ai propri piedi.
Una volta sceso a terra, mi sposto a piedi di poche centinaia di metri per raggiungere il cartello che indica il punto di partenza della Route 66, ovvero la mitica strada degli on the road americani, che storicamente collega Chicago con Santa Monica, in California.
Riprendo la metro per un breve giro del Loop,  e  devo ammettere che attraversarlo con questi treni sopraelevati è come stare sulle giostre in mezzo ai grattacieli.
Salgo a bordo della blue line e mi allontano dal centro per recarmi presso lo United Center, ovvero il palasport dove gioca la famosissima squadra di basket dei Chicago Bulls, questo luogo è stato teatro delle gesta del mitico Michael Jordan, a cui è persino dedicata una statua.  Quest'ultima, raffigura uno dei suoi gesti più famosi, ed è posta proprio all'ingresso principale della struttura, ma quando provo ad entrare mi viene detto che l'accesso è consentito solo a chi ha il biglietto della gara di hockey che si disputerà in questo stesso impianto stasera.  A quel punto chiedo di entrare semplicemente per scattare una foto alla statua e andarmene, mi viene consentito ma solo dopo uno scan del mio zainetto col metal detector.
In serata dopo aver riposato in ostello, sono uscito per le vie principali tra cui il famoso Magnificient Mile, dove si trova anche il ristorante del già citato Michael Jordan.
C'è chi dice che una città non la conosci davvero se non la giri di sera ed in effetti Chicago dopo il tramonto è davvero molto bella, ma non è di certo una città che non dorme mai come New York, difatti è pochissima la gente in giro, cosa che non mi sarei mia aspettato da una città che ha circa gli stessi abitanti di Roma.



21 Marzo 2018

La mia visita odierna parte del Cloud Gate, una scultura in acciaio inossidabile posta all'interno del Millennium Park, detta anche il ''fagiolo'' per via della sua forma particolare.
davanti al Cloud Gate
E' una di quelle classiche opere in cui specchiandocisi, il proprio volto ed il proprio corpo assumono forme piuttosto distorte.
Lascio la AT&T Plaza e riprendo la metro per recarmi nella parte sud della città.


Scendo alla fermata Cermak della linea verde e percorrendo pochi metri mi ritrovo così nella Chinatown di Chicago dove dopo un breve giro, ne approfitto per acquistare qualche souvenir economico.
Attorno a mezzogiorno rientro verso il centro per pranzare con un altro dei piatti tipici locali, ovvero il Chicago-style hot dog.
Questo hot dog, rispetto a quello più tradizionale presenta un panino con semi di papavero, cipolla, cetriolo, senape, peperoncino, ma soprattutto non va messo il ketchup!
Dopo una breve passeggiata, entro in un centro commerciale per riposare pochi minuti. Decido così di sfruttare il Wi-Fi ma appena connetto il telefono leggo con stupore una e-mail che mi informa del fatto che il mio volo di ritorno per New York in partenza stasera è stato cancellato.
Mi sale un pò d'ansia e decido di prendere subito la metro per recarmi in aeroporto e capire cosa fare.
In circa mezzora raggiungo l'aeroporto ed il desk della Spirit Airlines, con cui dovevo volare.
Parlo con un addetto della  compagnia che mi ribadisce il fatto che a causa delle condizioni meteo avverse sulla east coast (bufera di neve) tutti i voli per New York sono stati cancellati.
Essendo pertanto una causa di forza maggiore e non un loro disservizio, ho sì diritto al rimborso del biglietto (circa 60$ma non alla riprotezione su un altro volo.
Faccio la fila ai desk delle altre compagnie e dopo svariati tentativi non riesco a cavare un ragno dal buco, non ci sono voli per la grande mela da qui a tre giorni ed io tra tre giorni dovrò ritornare in Italia.
Provo a cercare di capire se ci sono modi alternativi per rientrare a New York. 
Torno così dall'addetto della compagnia per confermare la mia volontà di ricevere il rimborso ma chiedo a lui anche un aiuto perchè mi sento disperato. Gli chiedo come poter rientrare se in bus o in treno.
Dapprima mi dice che non ci sono bus, ma dopo un pò di ricerche finalmente mi informa che c'è un treno diretto che parte stasera in direzione New York ma ci impiega ben 19 ore e costa la bellezza di 200 dollari.
Sembra quasi dispiacersi ma in realtà mi ha sollevato del tutto il morale. Ho chiesto al ragazzo cortesemente come fare per acquistare il biglietto, ma lo stesso è stato cosi gentile da farmelo lui online e stamparmelo.
Alla fine dopo averlo trattenuto praticamente per un'ora gli chiedo se posso lasciargli una mancia dato che mi ha letteralmente salvato, ma lui rifiuta dicendo: "that's my job!"
Riprendo nuovamente la metro e mi fiondo in città direzione Union Station.
Arrivo decisamente presto, circa tre ore prima della partenza, giusto il tempo per vedere il centro città al tramonto e per mangiare qualcosa in un pub di fronte alla stazione.Il treno parte alle 21:30 ma la partenza è molto simile a quella di un aereo. Difatti alle 21:00 inizia l'imbarco che parte da una sala d'attesa in cui io e tutti gli altri passeggeri ci mettiamo in fila per salire a bordo. Ci viene controllato il biglietto ad uno ad uno prima di attraversare una porticina che non è nient'altro che il gate di accesso, passato questo controllo un secondo addetto indica ad ognuno la carrozza ed il posto assegnato.
Dovrei essere arrabbiato o quantomeno infastidito, tra poche ore sarà il mio compleanno e passerò quasi tutta la giornata su un treno attraversando vari stati americani, beh per tanti potrebbe essere una giornata no, una giornata buttata, per me è semplicemente un'esperienza, non è certo il compleanno che mi aspettavo, ma di sicuro è un compleanno da raccontare e in pratica lo sto già facendo.






























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