PRATO

26 Giugno 2020


Quando si pensa alla Toscana, Prato non è certo una delle prime città che vengono in mente, eppure è la seconda più popolosa della regione e da tempo mi incuriosiva visitarla. 
Parto alle 7.00 da Milano ed arrivo puntuale con un Intercity attorno alla 10.00 alla stazione di Prato Centrale.
Proprio davanti alla stazione trovo un ufficio informazioni turistiche che sfortunatamente però non è aperto. Proseguo dritto, attraverso il fiume Bisenzio ed in pochi minuti vedo le mura del centro storico.
La prima attrazione che visito è il bel Castello dell'Imperatore, simbolo della città e visitabile gratuitamente.
Accedo all'ingresso principale, dove un addetto prima mi controlla la temperatura (causa Covid) e poi mi ricorda che la visita è consentita per un massimo di 15 minuti.
Castello dell'Imperatore
In realtà sono praticamente l'unico visitatore e noto come all'interno il castello venga sfruttato come cinema all'aperto, con le sedie riposte nel rispetto delle attuali normative sul distanziamento sociale.
Salendo le scale invece è possibile fare il giro tra i torrioni ed osservare il panorama cittadino.
A poche centinaia di metri dal castello trovo invece Palazzo Pretorio, che oltre ad essere la sede del comune di Prato, comprende anche un museo, il più importante della città.
Palazzo Pretorio
L'ingresso costa 5€ (comprensivo di audioguida) e vede al suo interno esposte, diverse opere del pittore pratese Filippino Lippi.
Oltre a me, ci sono solo altre 2/3 visitatori, non so se vi è un calo di turisti per via del covid oppure è normalmente così.
Lascio il palazzo del comune proseguo e per alcune centinaia di metri fino a raggiungere Piazza del Duomo, dove l'attrazione principale è ovviamente la Cattedrale (Santo Stefano).
L'ingresso al Duomo di Prato è totalmente gratuito ma ammetto che non mi colpisce particolarmente al suo interno, non tanto per la bellezza delle opere presenti, quanto per le dimensioni piuttosto ridotte rispetto ad altre cattedrali.
Si avvicina l'ora di pranzo e stavolta, anziché andare a naso, ho optato per mangiare presso la Trattoria Soldano, che ho scovato qualche giorno prima da alcune mie ricerche fatte sul web.
Mortadella di Prato
Questo luogo non mi ha affatto deluso, sia per la semplicità del posto che per l'autenticità della sua cucina. Nella fattispecie ho provato la mortadella di Prato (che è molto diversa da quella bolognese) e il Peposo, uno spezzatino toscano. Visto il gran caldo rinuncio però ad un classico bicchiere di rosso che accompagna solitamente le mie gite toscane.
Riprendo la mia visita di Prato tornando verso il palazzo comunale, da qui proseguo dritto a piedi lungo Via Cesare Guasti fino ad arrivare a Porta Pistoiese, vecchia porta d'ingresso al centro storico che oggi invece segna l'ingresso in quella che viene definita come la Chinatown di Prato. Da qui difatti inizia la lunga Via Pistoiese che insieme alla parallela Via Filzi determina la porzione di città occupata quasi interamente dalla comunità cinese locale. 
Pensate che degli attuali 190.000 abitanti di Prato, circa 20.000  sono cinesi (circa il 10% della popolazione). Questa statistica fa della comunità cinese di Prato una delle prime al mondo.
Pesche di Prato
Se vi aspettate di vedere una Chinatown in stile milanese o londinese rimarrete delusi, ci sono sì molti negozi (tra cui molte agenzie matrimoniali) ma nulla che mi attragga particolarmente, a parte un ristorante consigliato anche da alcuni pratesi, ovvero Ravioli Liu che trovo però sfortunatamente chiuso. 
Sempre a piedi rientro verso il centro per assaggiare una specialità locale: le pesche di Prato. 
Questo tipico dolce consiste in due semisfere di pasta brioche immerse nella bagna al liquore alkermes con crema pasticcera.
Schiacciata
Se non le avete mai assaggiate vi consiglio di provare quelle della Pasticceria Nuovo Mondo.
Prima di lasciare Prato ho voluto mangiare un'altra tipicità, non solo pratese ma toscana in generale, ovvero la schiacciata.
Consiglio vivamente di provare quella di Marcellino Pane e Vino un nome semplice per un posto super. Con poco meno di 5 euro ho provato una schiacciata sublime fatta con sbriciolona, crema di funghi, rucola e pecorino toscano.





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